Parte la sfida a Spotify e iTunes: una mossa storica per il
colosso dei video sul Web, che è sempre meno piattaforma di clip creati dagli
utenti, sempre più mezzo di distribuzione di contenuti
YouTube cambia volto: con il lancio di Music Key, è un po’
meno piattaforma di video realizzati dagli utenti e un po’ più mezzo di
distribuzione di contenuti. Lo scontro frontale è con Spotify e con i servizi
di streaming musicale, perché a breve su YouTube saranno disponibili milioni di
canzoni in video senza pubblicità, ma a pagamento. E se il video non c’è, si
può ascoltare solo la musica.
Music Key sarà attivo in fase beta, cioè di test su invito,
a partire dal 17 novembre in sette Paesi (Italia, Gran Bretagna, Finlandia,
Irlanda, Spagna, Stati Uniti, Portogallo). Per i primi sei mesi sarà gratuito
poi costerà 7,99 euro, poi 9,99 euro, un prezzo allineato a quello dei
concorrenti come Spotify (che però è solo audio). Music Key permetterà di
vedere milioni di video musicali senza spot pubblicitari; di ascoltare musica
su smartphone e tablet, anche in background, cioè con la riproduzione che
continua anche quando si esce dall’app; si potranno poi scaricare i brani e
riprodurli anche senza connessione Internet. Il servizio darà inoltre accesso
illimitato a Google Play Music, che include oltre 30 milioni di canzoni solo in
audio.
Solo pochi giorni fa il Wall Street Journal aveva spiegato
che Susan Wojcicki - la manager che ha assunto le redini di YouTube a inizio
anno - stava valutando nuove strade per aumentare i ricavi e i profitti della
piattaforma acquistata da Google nel 2006 per 1,65 miliardi di dollari e che ha
superato da tempo il traguardo del miliardo di iscritti. E dopo la musica, il
servizio a pagamento potrebbe essere esteso ad altri settori come il cinema o i
programmi tv.
In attesa di Music Key, da subito arriva un restyling di
YouTube, sia sul sito che sull’app (prima su Android, poi nella versione per
iOS): con una nuova tab dedicata alla sezione musicale dove sarà possibile,
creare playlist, interagire con gli artisti, trovare schede informative sui
cantanti, la loro discografia completa, remix e cover degli utenti, m anche
ascoltare musica in alta qualità. Le novità di YouTube possono rappresentare
anche una nuova forma di guadagno per gli artisti che, oltre a percentuali
sulla pubblicità, potrebbero contare anche sugli incassi provenienti dagli
abbonamenti.
«Grazie ai vostri video, ai vostri remix, alle vostre cover
e non solo siamo diventati il più grande servizio musicale del mondo», spiega
l’azienda in un post ufficiale. E le case discografiche hanno la possibilità di
monetizzare il lavoro fatto dai fan: YouTube mette infatti a loro disposizione
il sistema Content ID, che riconosce i brani nei vari video e offre ai titolari
del copyright la possibilità di chiedere la rimozione della musica o di
incassare un cifra minima per ogni click. Tutto mentre i ricavi si stanno
spostando sempre più sul digitale e sullo streaming, con iTunes di Apple che
per la prima volta denuncia un calo di vendite e incassi.
E se il più grande negozio di musica del mondo vende sempre
meno, è perché gli appassionati stanno migrando sempre più dal possesso
all'uso: comprare un oggetto fisico come un disco o un cd ha certamente ancora
senso, ma un pacchetto di bit si può tranquillamente usare senza
possederlo.
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